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Di fronte a una parte del Paese spaventata dal cambiamento (o disposta a combatterlo), ne abbiamo un’altra che mette il proprio know-how e la propria capacità di innovare al servizio della transizione energetica. Vale la pena ricordare che, secondo quanto emerge dalla quarta edizione del relazione “Infrastrutture di ricarica per uso pubblico in Italia” di Motus-E, ogni 100 veicoli elettrici circolanti, ci sono 21,5 punti di ricarica per uso pubblico in Italia, contro gli 11,5 della Francia, gli 8,9 del Regno Unito e gli 8,2 della Francia. Analogamente, osservando i dati relativi alle sole ricariche ad alta potenza, nella Penisola si registrano 2,6 punti di rifornimento ogni 100 BEV (Battery Electric Vehicle) contro un valore pari a 1,5 in Francia, Germania e Regno Unito. Numeri a conferma uno sviluppo della rete infrastrutturale più avanzato di quanto si possa pensare (raggiungendo oltre 36.700 punti di ricarica a fine 2022).

Per quanto riguarda la produzione di veicoli, il Fiat Nuova 500 elettrica, oltre ad essere il terzo veicolo elettrico più venduto nell’ultimo anno nei dieci maggiori mercati europei, ha recentemente vinto due premi nel concorso “Best Cars 2023” della rivista automobilistica tedesca “auto motor un sport”, presentandosi al primo posto piazzarsi sia nella classifica generale che in quella dedicata alle Mini Car d’importazione, sbaragliando la concorrenza dei modelli delle case tedesche e internazionali. E ancora il piccolo veicolo Biro della friulana Estrima, dopo aver consolidato la propria presenza in Italia e Olanda, è sbarcata in questi primi mesi del 2023 in Grecia, Germania, Francia e Spagna, forte del crescente successo e in linea con il piano di sviluppo aziendale.

Ci sono quindi segnali incoraggianti per il settore nazionale della mobilità elettrica; tuttavia molto resta ancora da fare. Non solo a livello politico, attraverso la definizione di linee guida governative volte alla semplificazione delle procedure burocratiche per l’installazione delle infrastrutture di ricarica e alla continuità degli incentivi per favorire il rinnovo del parco circolante, ma anche a livello tecnologico. I punti di rifornimento autostradali hanno bisogno di un forte sviluppo (peraltro obbligatorio secondo la Legge di Bilancio 2021), così come cruciale rimane il rinnovo della Rete Elettrica Nazionale (RTN). Infatti, con la crescita delle rinnovabili, lo stoccaggio e la gestione di flussi energetici intermittenti e non programmabili richiederanno sistemi di distribuzione flessibili e intelligenti, con un grande impegno futuro di Terna e delle altre società di distribuzione elettrica.

Non dobbiamo dimenticare che l’elettrificazione dei trasporti lo è essenziale per sostenere il processo di decarbonizzazione e per raggiungere obiettivi di neutralità climatica, unitamente alla diffusione delle fonti rinnovabili. Rinnovabili che, nel 2022, hanno registrato un incoraggiante 3,2 GW di nuova capacità installata in Italia (di cui 2,5 GW solo dal fotovoltaico), ma che dovrebbe ulteriormente accelerare fino a ritmo ideale di circa 8 GW/anno per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo entro il 2030.

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