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Ransomware, forza bruta, DDoS e simili: lo zoo dei parassiti del crimine informatico è in costante crescita e quasi nessuno se ne preoccupa finché il disinfestatore non è costretto a intervenire. Ma attenzione: come qualsiasi virus, i parassiti informatici possono colpire chiunque. Recentemente una nota azienda tedesca che opera nel campo del software ha dovuto mettere offline i propri server a causa di un attacco informatico. Secondo l’azienda, il danno è stato limitato (solo) ai sistemi interni. I servizi cloud per i clienti sarebbero stati quindi risparmiati dall’attacco. Tuttavia, l’esempio mostra che anche le società di software non sono immuni agli attacchi informatici.

Anche se nessun dato viene rubato e le operazioni di produzione non vengono compromesse, ogni attacco blocca le capacità e rallenta la produttivitàspesso per mesi. Gli attacchi informatici sono in aumento in tutto il mondo, causando danni per miliardi di dollari. Da un sondaggio internazionale condotto quest’anno è emerso che in media un’azienda su due è stata vittima di un attacco informatico almeno una volta nel corso dell’anno. Tuttavia, il software è la spina dorsale del mondo moderno. Tutto sta diventando più intelligente e connesso, anche la mobilità.

Mobilità elettrica è visto come una spinta alla digitalizzazione della mobilità motorizzata individuale. Ciò si traduce in un sempre maggiore interconnessione tra auto, stazioni di ricarica, operatori di rete e fornitori di energia. Tuttavia, ciò aumenta inevitabilmente il rischio di guasto, poiché i guasti nei sistemi elettronici possono diffondersi oltre i singoli sottosistemi.

PREVENZIONE GIÀ IN FASE DI PROGETTAZIONE

Di fronte a scenari orribili come un blackout, non c’è bisogno di congelarsi come un coniglio di fronte a un serpente. Il modo migliore per ridurre i rischi informatici è uno buona prevenzione. Un approccio orientato alla sicurezza è essenziale. Ciò significa che l’aspetto della sicurezza deve essere saldamente ancorato già nella fase di progettazione e sviluppo. Anche se questo dovrebbe essere ovvio, non è sempre così. In qualità di azienda basata su software, per noi è importante non solo parlare di sicurezza informatica, ma anche essere un modello per il settore.

Con le certificazioni, rendiamo visibile a tutti che la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati sono una priorità assoluta per Juice e che le misure corrispondenti vengono continuamente implementate. Lo standard ISO/IEC 27001 sta per questo ed è ovvio che le stazioni di ricarica devono soddisfare i più elevati standard dell’industria automobilistica. Per questo dal 2022 Juice è certificata anche secondo lo standard ISO/SAE 21434. Ciò significa che tutti i sistemi elettronici, i componenti, i software e tutte le connessioni esterne sono trattati dal punto di vista della sicurezza informatica. La direttiva copre anche la gestione della sicurezza informatica lungo tutta la catena di fornitura. Lo standard è stato creato per i veicoli, ma rispecchia esattamente il nostro approccio “security by design”, che abbiamo sempre coltivato. Le nostre stazioni di ricarica, ad esempio, sono tra le prime ad avere lo standard ISO 15118. Ciò garantisce, ad esempio, che la connessione dati tra l’infrastruttura e il veicolo sia protetta da accessi indesiderati e manipolazioni esterne.


Nel complesso, ilinfrastrutture di ricarica connesse e controllate in modo intelligente gioca un ruolo fondamentale per la mobilità elettrica, che ha superato la sua fase iniziale. In effetti, le stazioni di ricarica stanno diventando nodi importanti con la crescente interconnessione di veicoli, sistemi di controllo domestico e fornitori di energia. Le stazioni di ricarica intelligenti non dovrebbero solo offrire un servizio ai conducenti di veicoli elettrici, ma anche essere un elemento stabilizzante nella rete elettrica. Il punto cruciale è il software. Da esso dipendono la connettività, la sicurezza e quindi la sostenibilità dei singoli dispositivi, insomma, dell’intera rete intelligente.

Tuttavia, la connessione intelligente non deve avvenire solo a livello tecnico, ma anche tra industria, fornitori di energia e autorità. Tutte le parti coinvolte devono rendersi conto che con ogni nuovo attore che si collega alla rete e comunica tra loro, l’intera infrastruttura diventa più vulnerabile. Una protezione efficace contro gli attacchi informatici può quindi essere raggiunta solo quando la mobilità elettrica è intesa da tutte le parti come un sistema connesso a livello globale. Una presa di coscienza che non dovrebbe tardare ad arrivare, dal momento che i settori dei trasporti e dell’energia sono tra le infrastrutture critiche che necessitano di una protezione speciale.

Questa rubrica è curata da Christoph Erni, fondatore e CEO di Juice Technology AG, produttore svizzero di stazioni e soluzioni di ricarica. Ha sempre avuto un’inclinazione pratica, tanto che ha abbandonato la scuola poco prima del diploma di maturità per frequentare un corso di economia aziendale all’università, per poi passare all’informatica subito dopo. Ma a Christoph Erni non bastava: voleva di più! Circa 20 anni fa ha fondato la sua società di consulenza gestionale, Erni Associates AG.

Nel 2014, notando la mancanza di adeguate soluzioni di ricarica, decide di entrare nel settore manifatturiero e fonda Juice Technology AG. Nel suo primo anno di attività, l’azienda si è assicurata la pole position in questo segmento con la stazione di ricarica portatile Juice Booster 1 da 22 kW, e da allora è rimasta lì.

Cristoforo Ernifondatore e CEO di Juice Technology

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