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Essendo un’opera di Glover, la serie è tanto uno studio del personaggio quanto una valutazione di un luogo. Atlanta era tutta inerzia. Ad eccezione della terza stagione – la più ambiziosa o la peggiore, a seconda dei giudizi – la serie non è mai uscita dai confini della città da cui prende il nome, dei suoi tesori nascosti e delle sue botole. Sciame ma fa il contrario. Si trasferisce dal Texas alla California, al Tennessee e ritorno. Ha una destinazione da raggiungere (eppure, per uno spettacolo che copre così tanto territorio, tematicamente è piuttosto claustrofobica). L’apice della serie è suo curve strette: proprio quando pensi che stia per virare a destra, Sciame mette la retromarcia e passa sopra un mucchio di cadaveri.

Ad un certo punto, La devozione di Dre diventa mortale. Quando la incontriamo per la prima volta, un’aura di tragedia aleggia sul protagonista. Porta con sé un carico di dolore, di quelle sofferenze che spingono a fare del male al prossimo. Dre intraprende così un viaggio attraverso la sua contea, uccidendo chiunque parli male di Ni’jah. La morte è”Bello“, spiega, perché”è imparziale, capita a tutti“. Secondo Nabers, ex autore di Atlantal’architettura cerebrale della serie trae origine da thriller di nicchia come Il pianista (2001) e elefante (2003), dove il matrimonio di perdita, rabbia, amore e ossessione è incorniciato da una forte intimità.

L’aspetto più avvincente della serie è Fishback. La sua fisicità è magistrale, una qualità che non ti sorprenderà se l’hai vista Giuda e il Messia Nero (2021) o Gli ultimi giorni di Tolomeo Gray su AppleTV+. In Sciame Fishback dà la sensazione di essere in uno stato di trance. Il battito maniacale dei suoi piedi, i respiri urlati, il suo sguardo da sirena, il modo in cui i suoi occhi rimbalzano da un lato all’altro dello schermo dell’iPhone un momento e invitano all’empatia il momento successivo. In ogni suo gesto c’è intensità e stupore allo stesso tempo. Tutto ciò risulta particolarmente efficace in una serie che non si aggrappa troppo ai suoi personaggi (nonostante l’impressionante schiera di cameo, primo fra tutti quello di Billie Eilish): il fascino di Fishback è più che sufficiente.

Nonostante tutti i suoi punti di forza e di debolezza, decodificare questo psico-thriller come una storia che riguarda esclusivamente i fandom significa non riuscire a vedere cosa fa meglio: dare alle donne nere la possibilità di esistere e presentarsi come meglio credono. “Storie di donneci ricorda Laurie Penny –, proprio come la vita delle donne, sono state a lungo considerate meno serie“. Ti esorto a non commettere lo stesso errore, anche se Sciame dovrebbe rivelarsi una serie che non fa per te. Dre è il Destro della generazione Zuna versione più social di Joe in Voi: è il momento di dare il benvenuto al personaggio nel canone.

Swarm parla ugualmente della tossicità del fandom e dei meccanismi che ci spingono sull’orlo. Ma alla fine la serie sarà misurata sulla base di reazione che susciterà nei membri del BeyHive. Si sentiranno attaccati e si prepareranno alla vendetta? O riconosceranno l’autenticità riflessa in parti dello spettacolo? Lo scopriremo presto.

Questo articolo è originariamente apparso su Wired US.

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