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Dalle 9:00 del 27 marzo iil Ministero dell’Interno ha permesso di presentare esclusivamente per via elettronica attraverso il proprio sito web, le domande relative all’arrivo in Italia degli 82.705 lavoratori extracomunitari previsto dal cd decreto flussivarato il 29 dicembre 2022 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 gennaio.

Questa è la legge in vigore la programmazione transitoria di flussi ingresso per Lavoro stagionali e non stagionali dei lavoratori che non possiedono la cittadinanza di un paese dell’Unione Europea. In particolare, sul totale degli ingressi individuati dall’articolo 1 del decreto, il numero di cittadini non comunitari ammessi in Italia per motivi di lavoro non stagionale e lavoro autonomo è uguale a 38.705 unità.

Di tale quota, che comprende quelle riservate conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per altri scopi nei permessi di soggiorno per lavoro subordinato e lavoro autonomo, 30.105 gli ingressi saranno destinati al lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasportiDiedificio, turistico-alberghierodal meccanicadal telecomunicazioniDicibo e di costruzione navale per i cittadini dei Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia di migrazione.

Gli altri 44 mila cittadini extracomunitari previsti dal decreto, duemila in più rispetto allo scorso annosaranno invece ammessi in Italia dall’estero per motivi di lavoro subordinato stagionale, sia nel settore agricolo che in quello turistico-alberghiero. Saranno distribuiti tra le regioni e le province autonome dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Per presentare le domande, i datori di lavoro avranno tempo fino al 31 dicembre 2023, fino alle quote stabilite dal decreto. La procedura richiede il possesso del Spido. Da quest’anno, prima di inviare la richiesta di autorizzazione al lavoro, sono tenuti a farlo gli stessi datori di lavoro verificare con il Centro per l’Impiego competente che non ci sono altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disposti a svolgere il lavoro per il quale si intende assumere il lavoratore che si trova all’estero.

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