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Huawei si è trovata costretta ad attuare a profonda trasformazione della sua attività in seguito al ban imposto dagli Stati Uniti nel 2019. Partendo dai componenti che compongono i suoi prodotti: Ren Zhengfei, presidente e fondatore dell’azienda, ha svelato alcuni dettagli interessanti a riguardo.
13.000 componenti sostituiti con soluzioni made in China e 4.000 circuiti stampati completamente ridisegnata: è questo lo sforzo compiuto dall’azienda per rispondere alle forti limitazioni del mercato che le impedivano di intrattenere rapporti commerciali con aziende statunitensi. Bisogna poi tener conto di come è stato il divieto ulteriormente esteso nel tempofino alla decisione della FCC di vietare completamente la vendita di infrastrutture di rete e apparecchiature di videosorveglianza fatta da Huawei (e altri, anche da ZTE, Dahau e Hikvision).
Con l’impossibilità di accedere alla tecnologia statunitense, Huawei si è trovata quindi costretta a reinventarsi completamente, concentrando gran parte dei propri sforzi sul mercato interno. Questo però non è bastato a contenere la diaspora di 80 milioni di clienti passati alla concorrenza in questo lasso di tempo: nel settore degli smartphone, ad esempio, a beneficiare maggiormente della contrazione delle quote di mercato di Huawei sono stati Xiaomi, Apple e Honor. .
Questo non sembra fermare il voglia di crescere ancora dall’azienda cinese che, secondo Zhengfei, nel 2022 ha ha investito 23,8 miliardi di dollari in ricerca e sviluppospesa destinata a crescere nei prossimi anni. Il nuovo MetaERP – sistema di pianificazione delle risorse aziendali – aiuterà a gestire tutte le operazioni e la supply chain.
Un’ultima parola su ChatGPT: Huawei non avrebbe intenzione di competere con Microsoft e OpenAI, almeno per il momento, volendosi invece concentrare su piattaforma di potenza di calcolo sottostante dell’intelligenza artificiale.
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