[ad_1]
Di recente abbiamo scritto delle immagini della stella Wolf-Rayet WR 124 e dell’ammasso di galassie RX J2129, tra le ultime osservazioni rilasciate dagli scienziati che lavorano con il Telescopio spaziale James Webb. L’attività di JWST spazia però su diversi campi astronomici e tra questi troviamo anche l’osservazione e la catalogazione di nuovi esopianeti. Il nuovo strumento scientifico (lanciato a fine 2021 e reso operativo nei mesi successivi) ha già osservato pianeti al di fuori del Sistema Solare. Negli ultimi giorni, però, sono arrivati nuovi dati in merito l’esopianeta VHS 1256 b.
Conoscere e classificare nuovi esopianeti ci permette di capire come si evolvono i sistemi planetari, quali tipi di pianeti sono più diffusi e ovviamente anche di capire quanto è probabile che un pianeta simile alla Terra possa essere abitato da esseri viventi. Strumenti come il JWST sono quindi fondamentali per molti aspetti dell’astronomia, compresi questi.
Il James Webb Space Telescope e l’esopianeta VHS 1256 b
L’pianeta extrasolare VHS 1256 b si trova a una distanza di 40 anni luce dalla Terra e la sua particolarità, tra le altre, è quella di orbitare attorno a due stelle con un periodo di 10 mila anni. Le condizioni sul pianeta sono speciali e JWST avrebbe individuato la presenza in atmosfera di nubi di silicati (che potrebbe quindi significare sabbia).
Su questo esopianeta la durata della giornata dovrebbe essere 22 ore durante la quale l’atmosfera è continuamente mescolata a moti convettivi che portano il materiale più caldo verso l’alto e quello più freddo invece ritorna verso la superficie. Sono stati evidenziati anche altri elementi costitutivi dell’atmosfera cascata, metano e monossido di carbonio.
Bretagna miglia (dall’Università dell’Arizona) ha dichiarato “VHS 1256 b è circa quattro volte più lontano dalle sue stelle di quanto Plutone lo sia dal nostro Sole, il che lo rende un obiettivo primario per Webb. Ciò significa che la luce del pianeta non è mescolata con la luce delle sue stelle”. Nonostante sia così lontano dalle stelle negli strati superiori dell’atmosfera ci sono temperature che raggiungono 830°C.
Sempre secondo le analisi ci sono due tipi di silicati: alcuni piccoli come erano “Fumo” e altri più grandi come la sabbia. Secondo le stime, la sua nascita è datata a ca 150 milioni di anni fa ed è quindi abbastanza recente (che è anche il motivo per cui è ancora caldo). Gli scienziati avranno bisogno di nuovi dati per avere una caratterizzazione accurata dell’esopianeta. E anche in questo caso il Telescopio spaziale James Webb potrebbe aiutare.
Per le analisi sono stati utilizzati due strumenti JWST: spettrografo nel vicino infrarosso (NIRSpec) e strumento nel medio infrarosso (MIRI). Anche grazie a un’orbita così ampia è stato possibile utilizzare l’osservazione diretta piuttosto che quella del transito o attraverso un coronografo. Come si evolverà il pianeta e quali sono le sue altre peculiarità sono i prossimi obiettivi degli scienziati.
.
[ad_2]
Source link