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Nei giorni scorsi ne abbiamo scritto nuovi razzi spaziali che il Cina sta sviluppando per consentire un accesso più facile al Spazio sia per ragioni scientifiche, governative e commerciali. L’obiettivo è competere con l’Europa, ma soprattutto con gli Stati Uniti per cercare di non restare indietro nella nuova corsa allo spazio. Per questo motivo è stata incentivata la creazione di società commerciali per la costruzione di nuovi vettori (orbitali e suborbitali), senza però dimenticare le realtà direttamente collegate alle agenzie governative e agli enti di ricerca statali.
Alcuni esempi dei nuovi razzi spaziali in fase di sviluppo sono il Long March 10 (CZ-10) o il Long March 5F che dovrebbero portare gli astronauti cinesi sulla Luna. Ancora più ambizioso è il lanciatore Long March 9 che sarà un concorrente dell’astronave di SpaceX considerando che sarà quasi altrettanto grande e si concentrerà anche sulla riusabilità. Un numero crescente di lanci spaziali porta con sé anche altre conseguenze con una gestione più complicata. Per questo il CNSA ha creato una serie di punti che dovranno essere seguiti da chiunque voglia lanciarsi verso di esso Spazio dal Cina.
La Cina e la regolamentazione dell’accesso allo Spazio per le realtà commerciali
Nel documento pubblicato online si possono leggere alcune direttive che potrebbero sembrare scontate, ma che invece rappresentano un buon punto di partenza per il Paese asiatico. Come scritto, l’intenzione è regolamentare le attività di lancio nello spazio civile e adempiere seriamente agli obblighi delle parti della convenzione internazionale sullo spazio extraatmosferico, soprattutto per le nuove società commerciali del settore.
Il primo punto sottolinea come, per cercare di ottenere una licenza di lancio, sia necessario allegare copia del polizza assicurativa di responsabilità civile per coprire eventuali danni. Vengono quindi richieste informazioni sulla zona di lancio e recupero, nonché informazioni sui materiali di costruzione utilizzati. La parte più interessante, però, riguarda l’impegno del Cina nel mitigare la creazione di detriti spaziali che rappresentano un serio problema da affrontare man mano che crescono le attività di lancio.
Le autorità dovranno avere accesso a informazioni come il carico utile, comprese le dimensioni, la massa e le orbite utilizzate. Il punto 4 afferma che i satelliti o altri veicoli spaziali dovrebbero includere tecniche per il deorbiting attivo al termine della loro vita operativa. Si fa riferimento anche agli stadi superiori che dovrebbero essere in grado di eseguire il deorbitazione. Le informazioni sul fine vita del satellite o del razzo devono essere tempestivamente comunicate alle agenzie per l’aggiornamento dei database.
Proprio questo punto sembra essere un passo avanti per non vedere più la realizzazione di razzi come il Lungo marzo 5B che ha creato non pochi problemi in passato con il lancio dei moduli della stazione spaziale cinese. Nella seconda metà del 2023 assisteremo al lancio di una 5B Long March per mettere in orbita i primi satelliti per la comunicazione Internet ad alta velocità (una sorta di Starlink cinese) grazie al stadio superiore Yuanzheng-2. Nel 2024, invece, il telescopio Xuntian verrà nuovamente lanciato utilizzando lo stesso vettore.
Va considerato che attualmente non è possibile modificare pesantemente un razzo di questo tipo che rimarrà in rientro incontrollato. Uno di “scappatoie” potrebbe essere legato al fatto che questi lanci non rientreranno (forse) nel programma commerciale bensì in quello governativo. Le informazioni al riguardo sono scarse.
Come scritto sopra, pur trattandosi di linee guida generiche, sono un buon punto di partenza che potrebbe consentire una migliore gestione da parte del Cina delle sue attività nello spazio. Bisogna infatti considerare che lo scorso anno sono stati effettuati quasi lo stesso numero di lanci di SpaceX ma con una massa frazionata (nei primi tre mesi del 2023 la massa del payload messo in orbita dalla compagnia di Elon Musk era pari a tutta quella della Cina nel 2022). Quest’anno, però, l’obiettivo è superare ancora i 60 lanci con oltre 200 satelliti messi in orbita. SpaceX invece punterà a 100 lanci. Il 2023 dovrebbe anche segnare il superamento della storica pietra miliare dei 500 lanci di vettori familiari Lunga marcia (Lunga Marcia o Chang Zheng) nelle sue varie versioni.
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