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Ancora oggi il gruppo di hacker filorussi noto come NoName057 ha colpito il nostro paese. Dopo i fatti di ieri, che hanno interessato prima ATAC e poi la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oggi è il turno del sito della Corte Costituzionalecome si legge nel messaggio pubblicato sulla pagina ufficiale di Telegram.
Continuiamo il nostro viaggio italiano. Il portale della Corte costituzionale è stato sbattuto.
Ancora una volta ci troviamo di fronte un attacco hacker di tipo DDoS (Distributed Denial-of-Service). e attualmente il sito non è raggiungibile proprio a causa del modus operandi che caratterizza questo tipo di pirateria informatica. Ricordiamo ancora una volta che interventi di questo tipo non causano danni permanenti o furto di dati se si fermano al solo DDOS, ma rendono indisponibile la pagina web o la risorsa di rete bersaglio, sovraccaricandolo di traffico oltre i limiti gestibili e di conseguenza mandandolo offline per un certo periodo di tempo.
L’anno scorso, il servizio Google Cloud è stato colpito da uno dei più grandi attacchi della storia, capace di oltre 46 milioni di RPS (richieste al secondo). In quell’occasione Googe disse che era come ricevere in pochi minuti tutte le richieste che Wikipedia, uno dei dieci siti più visitati al mondo, riceve entro 24 ore.
Ma è stato un caso più unico che raro e solitamente il primo attacco riesce a passare, ma poi i sistemi anti-DDoS vanificano i tentativi successivi e nel giro di un massimo di qualche decina di minuti tutto torna alla normalità.
Il gruppo NoName 057 è attivo dal 2022 e ha dichiarato apertamente il proprio sostegno alla Federazione Russa, colpendo ripetutamente i principali Paesi coinvolti nel conflitto, quindi non solo l’Ucraina ma gran parte del blocco occidentale compresa l’Italia.
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