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Alcune regioni italiane e province autonome stanno iniziando a schierarsi politiche da affrontare l’emergenza siccità. COME rapporti Il sole 24 oreil primo segnale in questo senso viene da Trentino.

A questo punto – ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia della provincia Laura Boschiniè fondamentale che vengano introdotti interventi quali ridurre la domanda di cascata. L’acqua potabile in questo momento dovrebbe essere destinata all’uso prioritàusarlo per altri è davvero uno spreco”.

L’indicazione consegnata dall’agenzia ai comuni trentini è quindi quello di “ordinare restrizioni per alcune categorie di utilizzo delle risorse idriche come lavaggio auto e irrigazione giardini”. Il 22 marzo ha poi lasciato la direzione del Servizio Gestione Risorse Idriche una lettera indirizzata agli enti locali con l’invito a fare una “censimento la disponibilità di acqua potabile” utile per studiare e realizzare interventi sia per aumentare la disponibilità idrica sia per ridurre la domanda.

Proprio da Trento, nell’ambito degli interventi legato al progetto Santa Chiara Open Labun esempio virtuoso arrivato la scorsa estate, la zona umida urbana, descritto sul sito dell’Osservatorio Legambiente CittàClima come un parco progettato per ricevere l’acqua piovana convogliata dai tetti, trattarli e riutilizzarli per l’irrigazione E aumentare la biodiversità in un ambiente urbano.

La proposta di Zaia

Intanto arriva una proposta dal presidente del Veneto Luca Zaia: “Abbiamo – sottolinea – il vantaggio di avere acqua di mare. Se a Dubai vivono dissalazione l’acquadobbiamo farlo anche noi, perché i costi potrebbero essere abbordabili”. Per il governatore è necessario, tra l’altro, ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricolturache definisce “un setaccio” Quello “comporta una perdita dell’80% della risorsa idrica”.

Un problema, quest’ultimo, che riguarda tutto il Paese, ma soprattutto il sud. Secondo l’Istat, il volume di acqua disperso nel 2020 è equivalente al 42,2% di quello ammesso in rete. Percentuale che tocca picchi di 62% in Basilicata. In totale, tutta l’acqua dispersa sul territorio nazionale avrebbe consentito, secondo l’istituto, di farlo soddisfare il fabbisogno idrico annuale di oltre 43 milioni di persone.

Il governo

Nel frattempo, il governo ha deciso di istituire un’emergenza siccità cabina di regia per accelerare e coordinare la progettazione degli interventi infrastrutturali medio e lungo termine e, nel breve termine, a commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con incarico rinnovabile e con un perimetro di competenze molto articolato. Come spiegano da Palazzo Chigi, “in particolare, il commissario potrà agire su aree territoriali ad alto rischio e potrà sbloccare interventi di breve periodo quali la rimozione dei fanghi e la dissanguamento degli invasi di raccolta delle acque, l’aumento della capacità degli invasi, la gestione e l’utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, riconoscimento dei fabbisogni idrici nazionali”. Resta ancora da decidere se il ruolo di commissario andrà al ministro dei Trasporti Matteo Salvini o ad un’altra figura di fiducia.

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