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Stazione Spaziale Internazionale è un punto di riferimento quando si parla di ricerca scientifica ma anche di collaborazione tra diverse nazioni (e agenzie spaziali). La sua vita operativa sarebbe dovuta terminare dopo circa 20 anni, cioè intorno al 2024, ma grazie agli accordi in essere potrebbe essere estesa fino al 2030 per poi deorbitarla nel 2031 lasciando così spazio a nuove stazioni spaziali commerciali che creerà una nuova economia spaziale in orbita terrestre bassa (LEO).

Stazione Spaziale Internazionale: la NASA finanzierà un modulo di deorbitazione sicuro nel 2031

Come sappiamo Roscosmos intende proseguire la collaborazione almeno fino al 2028 (ma manca ancora l’ok definitivo da parte del governo russo) ma è anche probabile che l’agenzia scelga di proseguire ulteriormente fino al 2030 visti i possibili ritardi nella costruzione e messa in opera in orbita della stazione spaziale russa ROSS. ESA, NASA, CSA e JAXA concordano invece sulla proroga fino al 2030.

La Stazione Spaziale Internazionale e il modulo di deorbitazione sicura

Considerando che non sarà possibile riparare il ISS (che mostra segni di invecchiamento soprattutto nel segmento russo) e che i costi di gestione sono ancora ingenti, quello di deorbitazione è attualmente la strategia più sensata a livello tecnologico e pratico (non è previsto, ad esempio, che la sua orbita possa essere alzata in modo significativo) oltre che per la sicurezza.

L’idea delle agenzie, e in particolare di NASAè fare deorbitare Stazione Spaziale Internazionale nella zona meridionale dell’Oceano Pacifico denominata Point Nemo dove non esiste terra emersa e abitata per diverse centinaia di chilometri. La motivazione è data dal fatto che il ISS ha una massa tale che sarà molto probabile che frammenti, anche di grandi dimensioni, raggiungano la superficie e possano rappresentare un pericolo. Ovviamente non vogliamo nemmeno generare nuovi detriti spaziali e quindi tutta l’operazione dovrà prevedere la massima precisione.

iss

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In una presentazione ufficiale dal NASA relativo alla richiesta di budget al Congresso USA, la possibilità di realizzare un modulo/veicolo spaziale (ora denominato Veicolo di deorbitazione statunitense) che possono fornire un’alternativa sicura al deorbitazione attraverso la navicella spaziale russa Progress quando sarà il momento. La prima volta che questa possibilità è stata menzionata è stata nell’agosto dello scorso anno.

In particolare il NASA vuole spendere meno di un miliardo di dollari per questo sistema e presto verrà annunciato un contratto per le aziende del settore. In realtà l’agenzia punta sulla concorrenza per avere un costo inferiore e quindi risparmiare i soldi dei contribuenti (pur portando a termine la missione). A causa del fatto che queste informazioni sono state rilasciate di recente, non sono state fornite informazioni tecniche e non sappiamo nemmeno quali aziende parteciperanno. Va anche considerato che un’alternativa statunitense sarebbe utile se la Russia decidesse effettivamente di abbandonare il progetto ISS prima del 2030 (anche se improbabile, è ancora una possibilità).

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