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No, il Regno Unito non fornirà bombe all’uranio impoverito all’Ucraina, ma proiettili perforanti con punte di Uranio impoverito. La differenza è sostanzialeperché questi non sono ordigni radioattivi o armi chimiche progettati per disperdere un agente tossico su vaste aree, ma munizioni convenzionalirafforzato per penetrare più efficacemente carri armati e veicoli corazzati.
Quando Londra ha annunciato l’invio di “proiettili perforanti che contengono uranio impoverito“ a Kiev non ne ha fatto mistero, come si legge nel Custode. Semplicemente perché l’uso del sottoprodotto derivato dall’arricchimento dell’uranio come rinforzo per proiettili anticarro è un pratica comune in uso in molti paesi, inclusa la Russia.
In realtà, queste sono armi convenzionali, la cui applicazione in guerra non è vietata da alcuna convenzione internazionale. In effetti, l’uranio viene utilizzato per rafforzare i proiettili, dato il suo densità pari al doppio di quella del piombo, che rende le punte particolarmente resistenti e in grado di perforare le armature. Ma non come arma chimica o radioattiva per colpire bersagli su larga scala.
Il loro uso è quindi del tutto legittimo. A differenza di molte altre armi già utilizzate da Mosca in Ucraina, come le bombe a grappolobandito dalla Convenzione del 2010 sulle munizioni a grappolo, o simili incendiari contro obiettivi non militari, non esplicitamente proibiti ma il cui uso contro infrastrutture civili è considerato un crimine di guerra.
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Come spiegano Nazioni Unite e ilAgenzia internazionale per l’energia atomicaproiettili perforanti con uranio impoverito non hanno nulla a che fare con le armi nucleari e hanno una radioattività molto bassa. Mentre dal punto di vista chimico, il particolato che si genera all’impatto di un proiettile può avere effetti sulla salute umana se inalato, come la maggior parte dei metalli pesanti usati nelle artiglierie e negli esplosivi.
Sono state utilizzate bombe contenenti uranio impoverito durante la guerra del Kosovoda bombardieri statunitensi e britannici, sollevando ipotesi sulla correlazione tra il loro utilizzo e un’alta percentuale di militari presenti nell’area affetti da leucemia.
Tuttavia, questo collegamento non è stato ancora testato e, come continua a leggere Caucaso balcanicosarebbe stato circa bombe contenenti uranio impoverito sganciato da aerei e proiettili di artiglieria non induriti. Inoltre, queste bombe hanno colpito a polo industriale petrolchimico e una raffineria. Pertanto, le malattie insorte potrebbero derivare dagli agenti chimici presenti sul terreno e non dalla contaminazione con l’uranio.
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